"...sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. E questo ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle conseguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non è responsabile. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch'io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo?...I più di costoro, invece, ad avvenimenti compiuti, preferiscono parlare di fallimenti ideali, di programmi definitivamente crollati e di altre simili piacevolezze."
(da
A. Gramsci, Odio gli indifferenti)
***
Sono un caso disperato
Finalmente un critico sagace ha rivelato
(sapevo che lo avrebbero scoperto)
che nei miei racconti sono parziale
e a margine mi esorta
a far mia la neutralità
come ogni intellettuale che si rispetti
credo cha abbia ragione
sono parziale
su questo non c'è dubbio
più ancora io direi un parziale irrecuperabile
in fin dei conti un caso disperato
perché per quanti sforzi faccia
non potrò arrivare mai a essere neutrale
in vari paesi di questo continente
specialisti di valore
hanno fatto il possibile e l'impossibile
per curarmi dalla parzialità
per esempio nella biblioteca nazionale del mio paese
ordinarono lo spurgo parziale
dei miei libri parziali
in Argentina mi diedero quarantotto ore
(altrimenti mi ammazzavano) perché me ne andassi
con la mia parzialità alle costole
da ultimo in Perù imbavagliarono la mia parzialità
e quanto a me mi deportarono
se fossi stato neutrale
non avrei avuto bisogno
di queste terapie intensive
però cosa posso farci
sono parziale
incurabilmente parziale
e per quanto possa suonare un poco strano
totalmente
parziale
già lo so
questo significa che non potrò aspirare
a tantissimi onori e riconoscimenti
e glorie e cariche
che il mondo riserva agli intellettuali
che si rispettino
vale a dire ai neutrali
con un'aggravante
poiché ogni volta ci sono meno neutrali
i riconoscimenti sono ripartiti
tra pochissimi
dopo tutto e a partire
dalle mie confesse limitazioni
devo riconoscere che per quei pochi neutrali
provo una certa ammirazione
o meglio li considero con stupore
perché in realtà è necessaria una tempra d'acciao
per mantenersi neutrali davanti a episodi come
girón
tlatelolco
trelew
pando
la moneda
è chiaro che uno
e forse è questo che voleva dirmi il critico
potrebbe essere parziale nella vita privata
e neutrale nelle belle lettere
diciamo indignarsi contro Pinochet
durante l'insonnia
e scrivere racconti diurni
su Atlantide
non è una cattiva idea
e chiaramente
presenta il vantaggio
che da un lato
uno ha conflitti di coscienza
e questo rappresenta sempre
un buon nutrimento per l'arte
e d'altro lato non presta il fianco alle gragnole
della stampa borghese e/o neutrale
non è una cattiva idea
però
mi vedo già scoprire o immaginare
nel continente sommerso
l'esistenza di oppressi e oppressori
parziali e neutrali
torturati e carnefici
ossia la stessa contesa
cuba sì yankee no
dei continenti non sommersi
di maniera che
poiché pare che per me non esista rimedio
e che sia definitivamente perduto
per la fruttuosa neutralità
la cosa più probabile è che io continui a scrivere
racconti non neutrali
e poemi e saggi e canzoni e romanzi
non neutrali
però avverto che sarà così
anche quando non tratteranno di torture e carceri
o di altri temi che sembrano
risultare insopportabili ai neutrali
sarà così anche quando tratteranno di farfalle e nubi
e fantasmi e pesciolini
(M. Benedetti)
AntoEnglish
"It seems that history is nothing but an immense natural phenomenon, an eruption, an earthquake, and that we are all its victims, both those who wanted it to happen as well as those who did not, those who knew it would happen and those who did not, those who were active and those who were indifferent. And then it is the indifferent ones who get angry, who wish to dissociate themselves from the consequences, who want it made known that they did not want it so and hence bear no responsibility. And while some whine piteously, and others howl obscenely, few people, if any, ask themselves this question: had I done my duty as a man, had I sought to make my voice heard, to impose my will, would what came to pass have ever happened? But few people, if any, see their indifference as a fault – their scepticism, their failure to give moral and material support to those political and economic groups that were struggling either to avoid a particular evil or to promote a particular good. Instead such people prefer to speak of the failure of ideas, of the definitive collapse of programmes, and other like niceties. They continue in their indifference and their scepticism."
***
I'm a Lost Cause
An astute critic finally revealed
(I knew they'd find out someday)
that I'm partial in my fiction
and he urges me tangentially
to become neutral
like any self-respecting intellectual
I think he's right
I'm partial
of this there can be no doubt
moreover I'd say I'm hopelessly partial
a lost cause in the end
since no matter how hard I try
I'll never be able to be neutral
in various countries on this continent
distinguished specialists
have done the possible and the impossible
to cure me of my partiality
for example the national library in my country
ordered a partial expurgation
of my partial books
in argentina they gave me forty-eight hours
to leave (or they'd have killed me)
with my partiality on my back
finally in peru they held my partiality incommunicado
and deported me
had I been neutral
I wouldn't have needed
all that intensive therapy
but what can I do
I'm partial
incurably partial
although it might sound a bit strange
totally
partial
yes I know
that means I won't be able to aspire
to the many honors and reputations
and invocations and distinctions
that the world reserves for intellectuals
who are self-respecting
who, in other words, are neutral
and since there are fewer and fewer who are neutral
the distinctions are shared
by just a few
after all and given
my confessed limitations
I have to admit that I have a certain admiration
for the few who are neutral
or rather I reserve a certain awe for them
since in reality you need a steel temple
to remain neutral through episodes like
the bay of pigs
tlatelolco
trelew
pando
la moneda
it's clear that you
and maybe this is what the critic wanted to tell me
can be partial in private life
and neutral in belles lettres
for example you could get indignant at pinochet
in the middle of the night
and write short stories the next day
about atlantis
it's not a bad idea
and of course
there's the advantage
that on the one hand
you'd have a conflicted conscience
and that's always a sign of
a good foundation for art
and on the other hand it doesn't leave you vulnerable
to beatings from the bourgeois and/or neutral press
it's not a bad idea
but
I already find myself discovering or imagining
on the sunken continent
the existence of the oppressed and their oppressors
the partial and the neutral
the tortured and the tyrannical
in other words the same ballgame―
cuba yes yankees no―
that's found on not-sunken continents
therefore
as it seems I have no other choice
and I'm definitely a write-off
for fruitful neutrality
most likely I'll keep on writing
stories that aren't neutral
and poems and essays and songs and novels
that aren't neutral
but I'm warning you that they'll be that way
even if they don't deal with tortures and jails
or other topics apparently
intolerable to neutrals
they'll be that way even if they deal with butterflies
and clouds and goblins and little fish.
(M. Benedetti)