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domenica 14 marzo 2010

Faccetta nera

Internazionale di questa settimana riporta un articolo di Le Monde su "La Faccia Nera dell’Italia" (http://www.lemonde.fr/opinions/article/2010/02/27/la-face-noire-de-l-italie_1312210_3232.html), che inizia parlando dell'emozione che il Bel Paese susciterebbe negli europei. Un’emozione raccontata da Stendhal, da Nietzsche e da Freud. Bei posti, buona cucina, grande arte e cappuccino (sì, giuro, viene citato anche il cappuccino). L'articolo continua contrapponendo queste meraviglie alla faccia nera dell’Italia, già dipinta da Manzoni che ne I Promessi Sposi annuncia, secondo la giornalista francese, gli scandali e i misteri irrisolti svelati molto tempo dopo da Pasolini. Strano inizio. Sarebbe come se si introducesse il caso Clearstream - in cui l’ex primo ministro d'oltralpe era stato accusato, poi assolto, di aver voluto screditare il Presidente della Repubblica Sarko - parlando di Leonardo da Vinci alla corte di Francesco I e dissertando sulla baguette e i formaggi. Come se, a proposito dello scandalo sulle donazioni di Lord Ashcroft ai Conservatori, si fosse raccontato l’esilio di Mazzini nella Perfida Albione. Come se la bella Lucia Bosè servisse a discutere della brutta richiesta di sospensione del giudice Baltasar Garzón. Insomma, che c’entra? E gli italiani non sono anche loro europei? E dov'è il fil rouge che lega Manzoni a Pasolini? L'articolo continua raccontando il lato oscuro della Forza di cui saremmo preda e potrebbe essere interessante, forse. Ma c'è un altro punto che trovo come minimo azzardato, quando si parla, a proposito della tranquillità con cui l’opinione pubblica ha accettato la riscrittura storica berlusconiana secondo la quale l’Italia sarebbe stata governata nei 50 precedenti dal Partito Comunista, di "una una convinzione segreta e radicata secondo cui il governo naturale sarebbe stato il regine fascista, artificialmente interrotto dalla guerra e dalla disfatta militare". Ovvero, come si dice nello stesso articolo, non si è riusciti a educare il popolo italiano alla democrazia. Non mi resta che porgere saluti romani alla giornalista. AntoEnglish On this week Internazionale I read “The dark face of Italy", an article published originally on Le Monde (http://www.lemonde.fr/opinions/article/2010/02/27/la-face-noire-de-l-italie_1312210_3232.html). It starts by noticing how Europeans would always feel an emotion when the word Italy is uttered. An emotion told by Stendhal, Nietzsche, and Freud, elicited by beautiful landscapes, good cooking, great art and cappuccino (yes, the article quotes cappuccino too). It then goes on by opposing this to the dark face of Italyland, a side already grasped by Manzoni who, according to the journalist, announced scandals and mysteries later (much later) unveiled by Pasolini. Funny introduction: it seems as if, dealing with the Clearstream affair, in which the former French PM was accused, and finally cleared, of plotting to discredit President Sarkozy, one would have started by Leonardo da Vinci and Francois I or the baguette and cheese. As if , speaking about the donations scandal involving Lord Ashcroft and the Tories, one would have recalled Mazzini exile in the perfidious Albion. As if the beauty of Lucia Bosé would have been opposed to the ugliness of the proceedings to suspend judge Baltasar Garzón. In other words: what the hell all this has got to do with it? And Italians are not Europeans, too? Also, the link between Manzoni and Pasolini seems to me a bit odd. The article goes on by talking about the dark side of the Force and could be interesting, maybe. There is, however, another point which I find odd, to say the least. When it talks about how easily Italian public opinion has accepted the right governments story saying that the country was ruled by the Communist Party during the previous 50 years. This ready acceptance “reveals a secret and resilient convinction for which the natural government should be the fascist regime, artificially interrupted by war and the military defeat”. i.e. as the journalist says, Italians could never be educated to democracy. There’s nothing left to me but to greet the journalist with a Roman salute .

sabato 6 marzo 2010

Sister Act, ovvero gli elettori sono stupidi

Una suora con le tette di fuori è il candidato perfetto per il Lazio. In succo, il senso dell’articolo che ho letto su L’Espresso, in cui un giornalista analizza cosa dovrebbe fare per vincere una candidata, in questo caso preciso Emma Bonino*. Ma prima un piccolo gioco: quali sono le associazioni che ci vengono in mente se pensiamo a E.B? Credo che il top of mind di Emma includa: referendum su divorzio e aborto, legalizzazione delle droghe leggere, abolizione della pena di morte, insieme a molte altre cose. Cioè, la candidata ha una personalità politica abbastanza definita, non sempre in linea con il Vaticono. Giusto? Ora il consiglio del giornalista è precisamente quello di non presentarsi “come governatore superlaico, forse addirittura anticlericale nella capitale del cattolicesimo, la città del papa! (Il punto esclamativo non è mio). Semplificando come mio solito mi chiedo: non è che si sta chiedendo a Emma un po’ di sano trasformismo italiano? Di far finta di essere quella che non è? Di fare forse come forse ha fatto la sua avversaria con il nucleare quando ha annunciato - sconfessando in qualche modo i partiti che la sostengono - che non si faranno centrali nucleari nel Lazio? Molti - tra cui io - si sono chiesti se in questo caso non si trattasse di captatio benevolentiae....
Se questo articolo fosse stato scritto alla presentazione delle candidature forse poteva essere anche utile. Ma se a tre settimane dal voto si chiede a Emma Bonino (che tra l’altro non mi sembra abbia condotto finora una campagna elettorale sulla Chiesa) di essere un po’ meno Emma e un po’ più suora, secondo me equivale a dirle di prender per scemi i suoi elettori.
E sulla stupidità del volgo votante l’analista rincara la dose quando cita i motivi del successo di Renata Polverini: “la scollatura…la capacità dialettica di rovesciare la frittata, la partecipazione ai talk show”. Mi sarei aspettata che l'autore entrasse nel merito delle tesi di Renata, non soffermandosi su banalità da Bar dello Sport. Ma soprattutto se fossi un elettore della Polverini non potrei non notare lo snobismo stupido e superficiale che l’autore ha nei miei confronti: se vince per la scollatura, chi la vota sceglie le tette.
*Ho già dichiarato le mie intenzioni di voto qui: http://scomunicandomi.blogspot.com/2010/01/forza-emma.html
AntoEnglish
A nun with big tits: this is the perfect candidate for next regional elections in Lazio, as I've just read on an Italian centre- left magazine. Indeed a journalist gives some advice on how a candidate for the next regional election should act in order to win. The candidate is Emma Bonino, on whom I’ve already commented.* In Italy most people will immediately associate Emma Bonino with her civil rights battles, which have been most of times opposed to those of the Vatican. In other words she has a very defined political personality. However, the journalist is advising her to give up some laicism, to be more of a nun if she wants to win in the city of the Pope. Simplifying as I always do, he is asking her to be less what she has always been. Notwithstanding the fact that Miss Bonino has not conducted her electoral campaign on the Pope, in my opinion the journalist is assuming that voters are stupid. If M. Thatcher, just to say, would have presented herself as a champion of Keynesianism, voters who would have believed her, would have been naïf. And he goes on on the voters stupidity when he talks about Miss Polverini, the opponent candidate. He writes that her political success in this campaign is due to “her décolleté, her ability to twist arguments and her participation to talk shows.” First, from a well known and respected journalist I would have liked an analysis of Miss Polverini political ideas and not on her anatomy. Secondly he is implying in a rather snobbish way that her voters would choose her for her tits. *here:http://scomunicandomi.blogspot.com/2010/01/forza-emma.html

venerdì 12 febbraio 2010

When angry, count to four; when very angry, swear.

Angelo Balducci alias Ceci n'est pas une pute

Senza parole davanti alla lista degli oggetti o servizi per cui la gente vende la propria onestà. A proposito dello scandalo intorno alla Protezione Civile, cito da La Repubblica: "scrive il gip: Angelo Balducci: utilizzo di due utenze cellulari; personale di servizio nella proprietà di Montepulciano; uso di autovettura Bmw serie 5; messa a disposizione di Rosanna Thau (moglie di Balducci) di una Fiat 500; fornitura di mobili (un divano e due poltrone) per la proprietà di Montepulciano; esecuzione di lavori di manutenzione e riparazione negli immobili di Roma e Montepulciano; assunzione di Filippo Balducci (figlio di Angelo e della sua compagna Elena Petronela Buchila); messa a disposizione di Filippo Balducci di autovettura Bmw del valore di 71mila euro; lavori di ristrutturazione per l'appartamento di Filippo Balducci in via Latina a Roma con fornitura di materiali di arredo in legno e tessuti; viaggi a bordo di aerei privati; numerosi soggiorni su sua richiesta all'hotel Pellicano di Porto Santo Stefano; assunzione, su sua richiesta, di Anthony Smith e messa a disposizione di un'abitazione”

AntoEnglish

I am lost for words reading those things for which some people are ready to sell themselves. People associated with Italyland Civil Protection have been arrested on corruption charges in connection of the the construction of a 327-million-euro complex in Sardinia, which was to host the G8 summit in 2009. Here‘s a list of what one of them is accused to have accepted in exchange of his honesty, taken by La Repubblica: The judge for preliminary examinations writes that Angelo Balducci accepted: supply of 2 mobile SIMs, supply of domestic work employees for the Montepulciano property, supply of a BMW series 5, supply of a Fiat 500 (for Mr Balducci’s wife), supply of furniture (one sofa and two armchairs) for the Montepulciano property, supply of repair works in Rome and Montepulciano, hiring of Filippo Balducci (Angelo's son); supply to Filippo of a € 71,000 BMW, property development for Filippo Balducci’s apartment, travels on private jets, holidays in 2 hotels, hiring of Anthony Smith and supply of an apartment to the same gentlemen.

mercoledì 2 settembre 2009

Fiat Lux

Leggo, interdetta è dir poco, un articolo di un "intellettuale" cattolico a proposito del caso Boffo. Ecco come la vedo, sicuramente semplicisticamente. Un Premier dice alcune cose e ne fa altre (più o meno legali, più o meno morali). In Italyland alcuni sostengono che questo fa parte dell'essere umano - chi al posto suo non lo farebbe, signorì? - altri invece si stupiscono e/o si indignano. Tra questi ultimi il Direttore di un giornale cattolico. Un altro quotidiano, appartenente alla famiglia del Premier, pubblica estratti di un documento soi-disant di un Tribunale, in cui si dice che il Direttore indignato è stato accusato di molestare la moglie di un uomo con cui aveva una relazione, insieme ad altre cosine raffinate. Il documento, si scopre poi non è del Tribunale (forse dei Servizi?), il Direttore ha patteggiato. Ora, tornando all'intellettuale cattolico, cosa dice? Esprime forse la solidarietà al Direttore? Dice forse che guardare dentro le mutande dei moralisti è l'ultima spiaggia per chi risposte non ha? No, afferma invece che chi è ricattabile dovrebbe ricoprire incarichi meno visibili. E io mi chiedo: 1) Questo ragionamento non vale forse ancora di più per il Premier di Italyland? 2) La lunga tradizione del pensiero morale cristiano non potrebbe uscirsene qualche volta con qualcosa di più profondo? AntoEnglish This morning I was reading, flabbergasted, an article by a Catholic “intellectual” regarding the editor in chief of Avvenire*, Dino Boffo, who criticised Berlusconi’s moral conduct. That’s how I would sum up the story, in a certainly too simplistic way. A Premier acts differently from what he says (more or less legally, more or less morally). In Italyland, some people think this is how human beings are – full of contradictions, with a free will always bending towards his/her own personal interest - while others feel shocked and offended. Among them, the editor in chief of this Catholic newspaper. Then, another newspaper owned by the Premier's family, publishes a soi-disant Court report, which states that the editor has been accused of pestering the wife of a man he had a relation with. The report – it has been later discovered – was not originated by a Court (maybe by the Secret Services?) , and Boffo plea-bargained a fine. Coming back to the Catholic intellectual, what does he say about him? Does he express solidarity to the editor? Does he say that to look into the underpants of moralists means to have no real counterargument? None of these. He says that one who could be subject to blackmail, should cover less visible roles. And I’m thinking: 1) This flawless analysis should not apply first and foremost to the Italyland Premier? 2) Should the long tradition of Christian moral philosophy inspire something deeper than that? *Avvenire is a daily newspaper owned by the Italian Bishops Conference.