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mercoledì 10 marzo 2010

My landscape is a hand with no lines

In Cina nel 2020 ci saranno fino a 40 milioni di giovani donne in meno rispetto agli uomini, secondo un articolo apparso sull’ultimo numero de The Economist, a causa delle disparità di natalità e di aspettativa di vita tra maschi e femmine. Un fenomeno che riguarda anche India, Corea del Sud, Singapore, Taiwan e che sta interessando alcuni paesi dell’Est. Perché? Prima vorrei fare una premessa: leggendo quest’articolo mi sono resa conto di quanto il mio post Ah les femmes... fosse eurocentrico e troppo leggero. Credo che la disparità di stipendio e la segregazione occupazionale siano fenomeni da combattere, (che si combattano poi anche le eventuali disparità che riguardano gli uomini, per rispondere a qualche commento:-)), ma credo anche che gli uomini e le donne tedeschi abbiano le capacità – per usare un termine di A. Sen – per farlo. Alcune giovani donne nel mondo invece no. La politica del figlio unico e gli sviluppi delle tecnologie per determinare il sesso del feto - per quanto importanti - non sembrano i principali fattori alla base della differenza di proporzione fra i sessi. Questa, proprio secondo Amartya Sen, è dovuta soprattutto alla mancanza di cure sanitarie e di cibo per le donne e in misura molto minore a infanticidi o aborti selettivi (che negli ultimi anni registrano comunque un aumento).
Secondo le mie letture sparse*, proprio Sen ha lanciato il tema delle “donne mancanti”: 100 milioni di donne mancavano all’appello nel 1990 e nel 2003 la situazione non era molto cambiata. Nel cercare una spiegazione, Sen ne scarta due: la prima legata alla cultura, per cui il maschilismo sarebbe una caratteristica orientale. Però in Giappone, Tailandia e Indonesia la proporzione tra uomini e donne è simile a quella “occidentale”; l'India poi da questo punto di vista è divisa a metà: a nord e a ovest del paese la proporzione è nettamente a sfavore delle donne, nel sud e nell’est si attesta sulla media europea. La seconda spiegazione verte sul diverso grado di sviluppo economico: cibo e cure sanitarie insufficienti per le femmine sarebbero legati al sottosviluppo di certe economie. Ma anche qui l’ipotesi non tiene, perché l’Africa ad esempio ha una proporzione di donne maggiore degli uomini. Secondo lo stesso autore è invece il lavoro remunerato ad essere associato alle maggiori aspettative di vita delle donne: in quelle aree geografiche in cui le donne hanno maggiore possibilità di lavorare e guadagnare, la proporzione fra i sessi è più equa. Sempre secondo Sen, il lavoro remunerato può essere lo strumento per combattere questa disparità di genere, che non colpisce solo le donne ma anche gli uomini (perché ad esempio, madri denutrite generano figli generalmente più soggetti a malattie cardiovascolari). Ho trovato interessante un ultimo punto: quando sono le stesse madri a preferire figli maschi in base a pregiudizi di genere, non basta la libertà di azione ma ci vuole anche quella di pensiero, cioè l'abilità e la volontà delle donne di mettere in discussione i valori tradizionali. AntoEnglish China in 2020 will have up to 40m less young women than young men, as stated in an article on The Economist last issue. This is due both to natality and life expectancy differences between men and women not only in China, but also India, South Korea, Singapore, Taiwan and Eastern European countries seem to follow the same pattern. Why? But first I feel the need to say something: by reading this article I realised that my post Ah les femmes... was very much Eurocentric and silly. I believe that wage differences and occupational segregation need indeed to be fought against (as well as inequalities towards men, to answer some comments I received:-)); however I also believe that German women and men have the capabilities – to use a Sen’s concept – to do it.
Some young women around the world have not. One-child policy and developments in prenatal sex-determination technologies are important but not determinant factors to explain sex ratios differences which, according to Amartya Sen are mainly caused by neglect of health and nutrition than infanticide or selective abortion, (though the latter is increasing). From what I've read*, it is precisely Amartya Sen who first spoke about “missing women”: 100m women were missing in 1990, and in 2003 the trend was confirmed.
While looking for an explanation, Sen discards two arguments. The first one emphasises cultural clashes between the East and the West, East being more gender-biased than the West. However he notes that Japan, Thailand, Indonesia show similar sex ratios to those found in Western countries. India is split in two: in the North and in the West is skewed while in South and in East ratios are similar to European ones. The other argument he rejects looks at stages of ecomomic development, seeing differences in nutrition and health care as typical of poor economies. Africa, however, presents a substantial excess of women. According to the author, empirical evidence suggests that “gainful employment” is associated to the relative survival prospects of women: in those areas in which women have a greater access to paid work, the sex ratio is more balanced. Always according to Sen, gainful employement is also a tool to prevent missing women. Moreover he notes that gender inequality hurts not only women, but also men (because, for example, sons of undernourished mothers are more subject to cardiovascular diseases). Last but not least: the fact that women in some regions prefer having boys to girls "call for not just freedom of action but also freedom of thought- women’s ability and willingness to question received values”. *Many faces of gender inequality in http://www.theindu.com/fline/fl1822/18220040.htm
More than 100 Million women are missing in http://ucatlas.ucsc.edu/gender/Sen100M.html
Missing wome-revisited, www.bmj.com, volume 327

giovedì 25 febbraio 2010

Ah... les femmes!

Il maschio – almeno quello tedesco – non gliela fa. Ho letto con grande interesse un articolo di La Repubblica in cui si afferma che, nelle società postindustriali in generale e in Germania in particolare, gli uomini sono diventati il nuovo sesso debole. E già. E' stata infatti avanzata, sempre in Germania, una proposta di un ombudsman per le pari opportunità maschili. Ecco perché “…più ragazzi che ragazze interrompono gli studi. Le donne in media vivono 5 anni più a lungo. Sanno condurre una vita più sana, indulgono meno dei maschi ai malsani piaceri di fumo, alcol e droghe, sono colpite più raramente da infarto o altre malattie cardiovascolari. A scuola e nelle università sono più brave...”. Mi chiedo, dopo aver verificato alcuni dati, se i maschi teutonici siano disposti anche ad abbandonare, tra le loro tante debolezze, qualche posto in Parlamento (occupano oltre i 2/3 delle poltrone), qualcun altro come presidente o amministratore delegato di società private (occupano il 92,5 % di queste posizioni) e per finire anche un po’ di soldi: le donne tedesche guadagnano il 20% in meno degli uomini. P.S. Mi sono appena ricordata di una frase di Paul Samuelson che dice più o meno "Le donne sono uomini con meno soldi."
AntoEnglish Blokes – at least in Germany – are at a loss. From an article on La Repubblica I learnt today that men are the weaker sex, in post-industrial societies in general and in Germany in particular. Oh yeah. Indeed, a proposal was launched in Germany to create an equal opportunities ombudsman dedicated to men, as “ more boys than girls drop out from schools. Life expectancy of women is tipically 5 years longer than that of men. Ladies have an healthier lifestyle, are less susceptible to have any addiction and less likely to die by heart attack. Girls do also better at school ...”
I wonder, after having checked some data, if Teutonic chaps are ready to give up, among all their weaknesses, some seats in Parliament (they occupy 2/3 of them), some posts as CEO of private companies (92,5 % of top executive are guys) and, why not, some money too: German women earn 20% less than the male counterpart.
P.S. It came to my mind a quote by Paul Samuelson "Women are just like men with less money."

domenica 7 febbraio 2010

A me mi piace (3)

Carlo Urbani

Da un'indagine del Censis emerge che oltre l'80% degli italiani ritiene che gli immigrati clandestini o irregolari devono avere accesso ai servizi sanitari pubblici. Il 65,2% degli intervistati ritiene che la tutela della salute sia un diritto inviolabile. Una scelta che prevale su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto nei residenti nelle regioni del Mezzogiorno (quasi il 74%). http://www.censis.it/

AntoEnglish

According to a Censis (an Italian social studies and research institute) poll, over 80% of Italian population thinks that illegal immigrants should have access to the national health system. 65,2% of the interviewees believe that healthcare is a fundamental right, and they are quite equally distributed in the country with a peak in Southern Italy (almost 74%).

sabato 9 gennaio 2010

Homo sum, humani nihil a me alienum puto

Rabbia, tristezza, impotenza, inadeguatezza. Rosarno, provincia di Reggio Calabria. Gli scontri tra immigrati, italiani, forze dell’ordine proseguono. Oltre 60 feriti di cui due gravi. Il ministro degli Interni afferma che la situazione è frutto di un’eccessiva tolleranza verso l’immigrazione clandestina, che ha alimentato da una parte la criminalità e dall’altra una situazione di forte degrado. Nel vocabolario del Ministro alla voce criminale si legge:
chi riceve 25 euro al nero al giorno per raccogliere la frutta, vive in questa casa (v. foto), in un paese il cui consiglio comunale è stato sciolto un anno fa per infiltrazioni mafiose.
AntoEnglish Rage, sadness, frustration, inadequateness. Rosarno, a small coastal town in Calabria. More than 60 have been wounded in clashes among migrants, Italians and police officers. Rosarno hosts about 1,500 immigrant workers, all of whom work as citrus fruit or vegetable pickers. Interior Minister commented that this situation derives from a too lenient policy “In these years illegal immigration has been tolerated without doing anything effective, an immigration that on the one hand has fed crime, and on the other has led to situations of extreme squalor as that at Rosarno”. In the Minister dictionary if you look for the term criminal you will then find:
one who gets a 25 euros undeclared pay per day for picking fruits, who lives in these houses (see photo above), in a town where the city council was dissolved last year because of mafia infiltration.

giovedì 7 gennaio 2010

A me mi piace (2)

Su uno degli ultimi numeri di Internazionale c’è un articolo che mi è piaciuto di Laila Wadia. Siamo a Trieste in un caffè di Piazza dell’Unità, il primo dicembre, stesso giorno in cui nel 1955 Rosa Parks aveva rifiutato di cedere il posto ad un bianco su un autobus. In città negli ultimi tempi è aumentato il numero di venditori ambulanti africani, ex operai nelle fabbriche della zona, che hanno trovato questo lavoro di fortuna, come si dice. Una signora seduta al caffè viene avvicinata da un venditore senegalese, dal quale non vuole nulla, ma vorrebbe regalargli un euro. Non avendo spiccioli, trova una banconota da cinque euro, con i quali lui le dice che comprerà della carne per condire la pasta con il ragù al posto del solito sugo di pomodoro. I due si mettono così a chiacchierare su cucina e ricette, la signora si dilunga su soffritti e rosolature, quando vengono interrotti da un cameriere che invita il lavoratore senegalese ad andarsene, tra educate proteste della signora. Il lavoratore fa per andarsene, ma la signora lo ferma ricordandogli che lui ha i soldi per pagare la consumazione: deve essere trattato come qualsiasi altro avventore. “Oggi resto”, dice alla fine.
AntoEnglish In one of the last issues of Internazionale*, there is an article I like by Laila Wadia. The story takes place in a Trieste café on the 1st of December, on the very same day in which more than fifty years ago Rosa Parks refused to give up her seat to a white passenger. In this Asburgic town, over the last months street vendors, mainly from African countries, have increased. Many of them were blue collars who lost their jobs. One of these vendors approaches a lady sitting in this city center café, who doesn’t want anything to buy but looks for a one euro coin to give him . As she finds none, she handles him a 5 euros note, with which – he says - he will buy some meet to cook a ragù instead of the usual tomato sauce. They start chatting about recipes, she keeps on explaining how to make a soffritto, how to brown minced meat etc, when they are interrupted by a bartender asking the vendor to leave the premises. As he’s setting off the lady reminds him he has got the money to pay. “I’m staying” he then says. *Internazionale is a weekly magazine of articlestranslated into Italian from media around the world (similar to the French Courier International).

giovedì 17 settembre 2009

Senza parole - Lost for words (2)

Leggendo L’Unità stamattina:

Sullo stesso giornale un articolo sulla scoperta che, nella notte fra il 28 e il 29 marzo scorso, sono morti annegati nel Mar Mediterraneo 600 migranti.

AntoEnglish From today's L’Unità

On the same newspaper an article on the fact that during the night between 28th and 29th of March 2009, 600 migrants died in the Mediterranean sea.

lunedì 31 agosto 2009

Senza parole - lost for words

Secondo un sondaggio di Sky TG24, il 71% degli italiani ritiene giusto che i cinque eritrei sopravvissuti alla morte nel Mediterraneo siano processati per reato di immigrazione clandestina (da Barbara Spinelli, La Stampa, www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=40). AntoEnglish According to a poll conducted by Sky TG24, 71% of Italians agree on putting on trial under charges of illegal immigration the 5 Eritreans who have been recently rescued in the Mediterranean. The other 75 "criminals" on board died at sea.