A Urania
Tutto ha un limite, compresa la tristezza.
S'impiglia lo sguardo alla finestra, come alla palizzata
la foglia. Puoi versare acqua, scuotere le chiavi.
Solitudine è l'uomo al quadrato. Il dromedario
così fiuta con una smorfia il binario.
Si scosta il vuoto, come una portiera.
E cos'è poi lo spazio, in generale, io
dico? assenza di corpo in ogni punto.
Per questo Urania è più vecchia di Clio.
Di giorno, e al lume di lumini ciechi,
vedi che non nasconde nulla: cerchi
di guardare il globo, e guardi una nuca.
Eccoli, i boschi pieni di mirtillo,
fiumi dove si pesca a mano lo storione,
una città che non ti annovera più
nell'elenco del telefono. E a sud,
anzi a sud-ovest, ecco montagne brune,
e vagano nel carice cavalli przvali,
si fanno gialli i visi. Poi, più in là, corvette,
navigano e si fa azzurro lo spazio,
come una biancheria con i merletti.
(I. Brodskij)
"L'inferno dei viventi non qualcosa che sara’; se ce n'e’ uno e’ quello che e’ gia’ qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo piu’. Il secondo e’ rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non e’ inferno e farlo durare e dargli spazio"
(I. Calvino,
Le città invisibili)
Ultimamente, il secondo mi pare più difficile del solito.
AntoEnglish
To Urania
Everything has its limit, including sorrow.
A windowpane stalls a stare. Nor does a grill abandon
a leaf. One may rattle the keys, gurgle down a swallow.
Loneliness cubes a man at random.
A camel sniffs at the rail with a resentful nostril;
a perspective cuts emptiness deep and even.
And what is space anyway if not the
body's absence at every given
point? That's why Urania's older than sister Clio!
In daylight or with the soot-rich lantern,
you see the globe's pate free of any bio,
you see she hides nothing, unlike the latter.
There they are, blueberry-laden forests,
rivers where the folk with bare hands catch sturgeon
or the towns in whose soggy phone books
you are starring no longer; farther eastward surge on
brown mountain ranges; wild mares carousing
in tall sedge; the cheekbones get yellower
as they turn numerous. And still farther east, steam
dreadnoughts or cruisers,
and the expanse grows blue like lace underwear.
(J. Brodsky)
"The hell is not something that will be: if there is one, it is already here, the hell where we live everyday, that we form staying together. There are two ways not to suffer from. The first one is easy for many people: accepting the hell and become part of it up to the point not to see it anymore. The second one is risky and requires attention and continuous learning: searching and being able to recognize who and what, into the hell, is not hell, and to make it last, and to give space to it.”
(I. Calvino, Invisible Cities)
Lately, the second option seems to me a bit more difficult.